Il termovalorizzatore di Acerra
Energia elettrica e termica per la città, dai rifiuti non utilmente riciclabili come materiali.
Il termovalorizzatore recupera e trasforma in elettricità l’energia contenuta nei rifiuti non riciclabili, che vengono pretrattati negli impianti STIR regionali (Stabilimenti di Tritovagliatura e Imballaggio Rifiuti). L’impianto è costituito da tre linee indipendenti di termovalorizzazione e depurazione fumi, operanti in parallelo, da una sezione di produzione energia elettrica e dai sistemi funzionali alle diverse fasi del processo di termovalorizzazione: combustione, generazione di energia elettrica, depurazione fumi.
Un sistema di controllo vigila in ogni istante sull’impianto, che viene bloccato automaticamente in caso di anomalie. Ogni linea è verificata con fermate periodiche e ogni anno si fanno investimenti per interventi di aggiornamento e di miglioramento. Il controllo delle emissioni avviene tramite un doppio sistema di monitoraggio continuo e attraverso analisi periodiche affidate a laboratori esterni certificati. L’ARPA, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, effettua verifiche e controlli ai sistemi di rilevamento.
Conduce in autonomia misurazioni con propria strumentazione. I fumi prodotti dalla combustione sono sottoposti a processi di depurazione per garantire il rispetto dei limiti imposti dalla legge. I fumi raffreddati e depurati vengono rilasciati in atmosfera attraverso i 3 camini alti 110 metri. Dalla combustione dei rifiuti residuano le cosiddette ceneri pesanti, trattate da aziende specializzate per separare le varie frazioni metalliche, da avviare alle fonderie, mentre i materiali inerti sono utilizzati per impieghi edili.


